“Risalendo il fiume”. Ovvero la visione personale della realtà secondo Alex, che in questo suo primo disco del 2010 ha compiuto un viaggio per il globo, accompagnato dall’unicità della sua voce profonda, descrivendo il “suo” mondo, senza lasciare nulla all’immaginazione, ma toccando lidi in cui trasporta con sé l’ascoltatore: Mississippi, Senna e Po uniti idealmente, dal blues al jazz, da una parte all’altra dei continenti, sostando infine nelle osterie padane che ricordano la musica di Paolo Conte. Un’opera apprezzata da pubblico e critica, di cui riportiamo una serie di recensioni:
PIER GIORGIO TEGAGNI - ITALIANISSIMA .NET
L'incontro con la musica di Alex D'Herin lascia un gusto dolce e profondo come la sua voce ed e' quanto di piu' gradito possa capitare in questa estate arida di 'nuovi suoni' che valga la pena di ricordare.
Parlare di musica italiana diventa sempre più arduo e aleatorio vista la grande apertura alle contaminazioni che nel corso del tempo si è manifestata nella cultura musicale del nostro Paese. Questo ha portato indubbiamente la musica italiana a oltrepassare i confini del melodico e acquisire valenze rock, blues e jazz fino a originare un nuovo genere definibile come internazionale.
Questo è quanto balza all'orecchio dopo l'ascolto del nuovo disco di Alex D'Herin, 14 brani collocabili tra la tradizione italiana e quelle blues, jazz e manouche, ben amalgamati fino a formare un'opera suggestiva e molto piacevole.
Il viaggio in musica di Alex D'Herin unisce il Mississippi, la Senna e il Po, passando dal blues primordiale di Robert Johnson a quello scuro e sensuale contornato di funk di Albert King, attraversa poi l'oceano, dopo una breve tappa in terra latina, per conoscere il gipsy jazz di Django Reinhardt e infine mischiarsi alle atmosfere fumose delle osterie padane in compagnia di Paolo Conte.
L'incontro con la musica di Alex D'Herin lascia un gusto dolce e profondo come la sua voce ed è quanto di più gradito possa capitare in questa estate arida di nuovi suoni che valga la pena di ricordare.
Ogni canzone è colorata dalla voce scura e suggestiva che disegna paesaggi dagli orizzonti crepuscolari e fissa, per attimi infiniti, miti quotidiani di vita umana. Il disco gode di ottimi arrangiamenti e di notevoli performance alla chitarra di Luca Milieri e Francesco Tringali, della perizia strumentale di Ricky Genovese al pianoforte e di altri magnifici strumentisti (vedi note al cd nel booklet).
Da ultimo non possiamo fare a meno di notare che il "..disco nasce dalla raccolta di brani e 'demo' eseguiti e confezionati in periodi che vanno dal 2007 al 2010.." ed è quindi solo l'inizio...
DAL GIORNALE “MUSIC CLUB”
Molto ben fatto. Cerchiamo di capirne il perché. Si ha innanzitutto che D'Herin si sia divertito moltissimo e, cosa importante, riesca a trasmettere tale divertimento all'ascoltatore. Sublime il manierismo della voce: immaginate un timbro profondo modellato su strofe in cui l'autore parla per conto proprio: la compenetrazione è perfetta.
Un disco dove l'ascoltatore non deve immaginare niente: D'Herin ci sbatte in faccia cosa vede e come lo vede. Sentiamo la presenza di una sensibilità amplificata, la tacita gravitazione dei paesaggi che si (con)fondono con intrecci intimi, la massiccia laconicità di un raccontare quasi d'algebrico rigore. Non quindi un disco, ma un affresco.
Non diciamo che si tratta di una trascrizione della realtà, perché la realtà non è verbale, diciamo invece che queste composizioni importano meno della scena sensoriale che evocano, o del virile accento che sembra informarle. insomma, la musica di Alex D'Herin ci fa risalire non il fiume, ma noi stessi.
ECO DI TORINO - NEWS SPETTACOLO
Voce calda da bluesman - un lasciapassare unico ed originale - D'Herin ha raccolto l'intensa esperienza live in "Risalendo il fiume", album-carta d'identità dell'artista, la cui commistione di generi (con il blues a fare da raccordo tra canzone d'autore, swing, jazz e pop raffinato) lo rende italiano, nella tradizione cantautorale, ed internazionale - per contenuti musicali - al tempo stesso.
BARBARA FORNERIS -FOTOGRAFA
Policromie sonore che spaziano dalla tonalità' più' "cupa" a quella più'inebriante e scintillate al pari della più' eclettica delle personalità' realizzando, rielaborando a distanza di un giorno e ripercorrendo le note ascoltando il CD, rivivo ciò' che e' successo su quel palco e riesco ad apprezzarlo come attraverso un amplificatore.Infinite sensazioni mi pervadono i sensi fino a quando la traccia 13 inchioda la mia pelle ad un brivido. E capisco.
Ascoltando e riascoltandola ancora, che questa musica, ogni nota, ogni singola parola, va ad aprire sensi, ad accendere emozioni: si muove a far vibrare le corde più' intime di un'anima."
STEFANO TAMAGNONE -CRONACA QUI-
Dolce e ruvida, fumosa e graffiante. La voce di Alex D’Herin è come le vite che racconta. Vite che diventano musica, canzoni, e invitano chi ascolta a lasciarsi trasportare in un viaggio che va oltre il tempo.... Quattordici brani che il cantautore di Venaria ha raccolto nel suo ultimo cd, “Risalendo il fiume”. Si parte dal Po, dove risuonano gli echi dei grandi cantautori italiani, si attraversano la Senna e ritmi manouche, e si arriva al Mississipi, accompagnati dai mostri sacri del jazz e del blues.
RADIOINPODCAST-RIP
La prima cosa che lascia piacevolmente colpiti è la sua voce; una timbrica così bassa, graffiante e vibrante. A Fred Buscaglione piacerebbe sicuramente!Un pezzo dietro l’altro, senza sosta.
Una canzone più piacevole dell’altra. Il genere? Beh, direi che non c’è un genere solo nel CD. Potrei parlarvi di blues, di swing, di ska, di folk, di rock, e credo non sbaglierei mai. Ci sono anche tanti sapori mischiati (gitani e stranieri in genere), tutti ottimi conviventi.
Il suo genere è la sua VOCE, che veste perfettamente ogni tipo di musica. Sebbene questo fattore sia la cosa più immediata che arrivi alle nostre orecchie, e che colpisce, non mi sono fermato alle apparenze e sono andato oltre, ascoltando e leggendo i testi. Sono sempre molto attento a quello che scrive un autore, perché di musiche interessanti ce ne sono in giro ma di testi non banali pochi.Di sicuro tra i CD migliori che ho ascoltato nel 2010. Vorrei precisare che musica e testi sono di Alex, ma non solo: produzione artistica ed esecutiva, arrangiamenti e altro. Tanto di cappello per il risultato ottenuto quindi: una produzione che non ha nulla da invidiare a quelle “sponsorizzate” da major ed altro.